Lancia Aurelia B22 S (1953) “Camillona”

Amaranto, interni di panno Lancia che profumavano. Motore esuberante (90 cavalli, sei cilindri), già vista e sognata alle Mille Miglia con Massimo Natili al volante. Comprata dando indietro l'HF e una Renault Espace. Meravigliosa. Nel 1994, dopo una prima uscita nuovamente vittoriosa a Viterbo sotto l'acqua, ci fece vincere anche il Giro di Sicilia. Riuscimmo invece a perdere un Giro d'Italia all'ultimo giorno perché qualcuno si divertiva a lasciarmi l'aria tirata. Gallo Nero, San Marino, Alpe della Luna, Elba, Mugello...dovunque ammirata per la sua insospettabile potenza. Ma per la Mille Miglia (forse principale ragione che mi aveva spinto all'acquisto) niente da fare, nonostante in passato ne avesse corse cinque o sei con i precedenti proprietari. La nostra domanda di partecipazione veniva sempre respinta. Finché Rita, da responsabile della segreteria del presidente Rai, non trovò la corsia preferenziale. Era il '97 e quell'anno ci piazzammo ventiduesimi! Tutte le gare italiane, un'altra Mille Miglia nel 2006, tantissime soddisfazioni, compresi alcuni matrimoni di amici e parenti. Ci fece fare un figurone anche alla 2.000 km in Germania, al primo Scottish Malts e alla seconda Liegi-Roma-Liegi. Alla prima, purtroppo, andammo a sbattere contro un terrapieno. Cominciò una lunghissima convalescenza, ma ne venne fuori con la grinta della "Camillona" di un tempo. Carlo Dolcini, professore bolognese, caro amico e appassionato, la corteggiava da tempo. Chi meglio di lui avrebbe potuto custodirla?