Ciao India, ciao GiuGiù

Dehli
22/02/2013

Con un gigantesco pullman giallo da 60 posti siamo andati (in pochi; qualche cafone ha dato buca) a dare una mano per spostare le macchine dal parcheggio di un albergo al deposito dei container. Tutta Delhi traversata con questo Yellow submarine che faticava a districarsi in mezzo alle miriadi di tuc-tuc e ciclo-risciò. Ecco alla fine le nostre auto allineate sotto i container, ultime formalità. Fotografia finale con il tricolore della bandiera indiana. E definitivo saluto alla nostra Giulia-GiuGiù che adesso se ne tornerà a casa, alla Scuderia del Portello di Seregno, dove sverna anche l’altra Alfa, Celestina, che ci fu compagna nella Pechino-Parigi del 2007. Ne avranno di cose da raccontarsi... All’ora di pranzo siamo tornati all’Imperial, storica residenza che a Sardanapalo gli scucirebbe un baffo. Poi, meritatamente, visita al famoso Red Fort. Beh, una delusione. Certo, ha le mura grandi, ha qualche sala delle udienze di marmo scolpito, ha giardini estesi e curati. Ma nulla in confronto ad altre fortezze sospese tra sogno e fantasia, ai ricami e ai virtuosismi marmorei dei templi giainisti di Palitana o Monte Abu. Insomma, è finita anche questa avventura indiana. La mettiamo in archivio, nel capitolo delle cose belle della vita. Domani sera (sempre se quel losco figuro di doganiere si deciderà a restituirci il passaporto) dovremmo essere a Roma. Arrivederci India!

 

 

    • Classic India 2013