Sulla spiaggia con James Bond

Phuket
07/03/2008

Stavolta siamo finiti sulla spiaggia di James Bond: una grande falce di luna con la sabbia bianca e al centro il faraglione coperto di verde. Eravamo in 15 su un motoscafo ultraveloce, due motori fuoribordo da 200 cavalli l’uno, capaci di farci fare un giro complesso e istruttivo riguardo alle bellezze di questi luoghi. Un incanto di 300 isole, pinnacoli, pareti di roccia come se le Dolomiti finissero in mare, spiagge che si aprono sotto una vegetazione lussureggiante. Il primo bagno lo abbiamo fatto in una insenatura affascinante, il secondo in un angolo di Eden sfuggito al castigo divino. The, un po’ di frutta, lavacri, briefing delle 19, pronti per la cena. In progetto c’era poi una visita a “Mister Crab” che cucina granchi sulla spiaggia. Ma tornando verso la stanza è accaduto il guaio. Dovete sapere che questo Twin Palms è arredato e costruito in stile minimalista. Grandi spazi, acqua a sfioro per la piscina e per una serie di vasche che costeggiano la hall. Poche luci, soffuse e quasi nascoste. Insomma, per farla breve, Rita è caduta dentro una vasca. Ho sentito lo splash, l’ho vista annaspare in 40 centimetri. Nella borsetta - oltre a tutte le cose che solo le donne riescono a portarsi dietro - aveva: macchina fotografica, patente italiana e internazionale, dollari, certificato di vaccinazione, il preziosissimo visto per la Cambogia, una dozzina di tessere, foto di riserva. Le fa un po’ male il ginocchio. A mangiare i granchi ci andremo domani