La prima gara in automobile, Rita ed io, l'abbiamo fatta insieme nel settembre 1968 (ci saremmo sposati tre mesi dopo). Era il rally della Stampa a Trento, arrivammo terzi assoluti e decisi che quello sarebbe stato il nostro sport. Anni e anni di zingarate, tante coppe, tante arrabbiature, tanti amici. I primi rudimentali strumenti semielettronici per spaccare il secondo. Uno di questi funzionava attaccato ai fusibili. Un giorno, a Napoli, andò in corto e finimmo la prova tra fumo e fiamme. All’inizio degli anni ’70, il Montecarlo per giornalisti, con la prima Mini Cooper. Poi passammo alla 128, alla 128 Rally. Fu la volta di una Innocenti Mini Cooper Export 1.3. Quindi la Renault Ts 1.4, le Lancia Beta coupè 1.3 e HPE 2.000. Cresciuta la famiglia, l'Espace… Senza contare quelle ci prestavano, Porsche, Mercedes, MG. Una passione mai interrotta, rinfocolata con la scoperta delle auto d’epoca. Tutte le principali manifestazioni italiane, vittorie al Giro di Sicilia, alla coppa del Drago, un assoluto strepitoso con l’Aurelia B24 alla Targa Florio del ‘98. Dopo anni di tentativi, anche due fortunate partecipazioni alla Mille Miglia. Poi, gli orizzonti si sono ancora allargati, abbiamo gareggiato in Germania, Scozia, Grecia. Potevamo fermarci? Nossignore. Ecco i grandi raid internazionali, il Giro del mondo in 80 giorni, due mesi in Sud America, l’Africa, due volte la Pechino-Parigi. Noi "rallisti per caso", vogliamo raccontare qui le nostre gare, pubblicare le nostre foto. La signora che da più di quarant'anni mi affianca è Rita (una vita alla Rai) preziosa e impagabile navigatrice. La ragazza che ogni tanto si vede è nostra figlia Silvana (giornalista professionista), paziente co-driver di riserva. Il maschietto è Roberto Chiodi (giornalista anche lui) pilota da strapazzo ma appassionato sincero.