Il massimo dell’horror? Guidare in India la notte

Dehli - Kesroli
24/01/2013

Trenta ore di ritardo nel prendere le macchine, ma finalmente - direte - siete partiti. Gli è che la Volvo dei Puddu si è fermata al primo distributore e non voleva più saperne. Tutti a metterci le mani e poi era un banale filo a massa che non faceva più contatto. Vabbè, si va. Traffico da videogioco, si fa notte. E il gioco si trasforma in incubo. Sorpassi assassini, i camion non hanno luci posteriori, figuriamoci le moto, le bici, i cani o i truc truc. Tutti però usano gli abbaglianti. Bump micidiali agli incroci, all’ingresso e all’uscita dei paesi. D’intorno una umanità perduta, polverosa, però mai disperata. Gli ultimi venti chilometri sono i peggiori, verso colline che non si vedono, villaggi miserrimi, tanto fango e tutto buio. La luna stenta a far luce tra queste povere cose. Finalmente il Forte Hill, residenza d’un lusso antico, un vino Cabernet Shiraz che tutto assolve e da bere davanti a un braciere. E attenua due giornate nefaste tra quelle che ci ricorderemo sempre. Ieri tutto il giorno al Crowne Plaza. Oggi, solito albergo, quattro ore al deposito, cinque districandoci tra i camion, maledicendo i loro abbaglianti, appizzando gli occhi in continuazione. Ma adesso c’è la borsa dell’acqua calda, la Giulia va bene, il raffreddore sta passando. E domani è un altro giorno.