Hasta la vista, Ricardo!

Yiangzakou - Beijing
08/06/2000

Pechino. Ci siamo entrati su una corsia preferenziale, in mezzo alle autostrade cittadine bloccate per il nostro passaggio. Kunlun hotel, ristoro a cinque stelle, tempo che si guasta. Rai International sul canale 27, stasera cena dal console italiano. Stiamo rimettendo i piedi a casa… Stamattina ci siamo mossi in convoglio fino a Badaling, dove c’è la Grande Muraglia Ricostruita. Un pezzo molto attraente che, pur se fasullo, dà un’idea di cosa dovesse essere secoli fa. Tremila anni di storia, 6.000 chilometri di frontiera invalicabile a quei tempi. Un manufatto di sette metri di altezza per cinque di larghezza, lungo le creste dei monti, seguendo linee naturali di crinali infiniti. L’unica opera dell’uomo che si vede dalla Luna…Grandi festeggiamenti, foto e riprese, i rituali dell’arrivo per la trentina di amici che (piloti della domenica!) hanno completato la London-Peking Marathon, vinta dai simpaticissimi giapponesi sulla Datsun 1600 (un minuto di penalità meno di noi, ma 35 minuti pagati per aver messo gasolio al posto della super in Francia). Domani, serata di gala per la premiazione e lunghi addii. A proposito di nuove amicizie, abbiamo trovato in albergo un fax di Silvia e Ricardo Fox, gli argentini costretti al ritiro ad Ashgabat per la rottura della loro Mercedes numero 74 (Vagabunda -per chi non lo ricordasse- ha il 75). Un messaggio graditissimo, ricambiamo di cuore tutti gli auguri. Quanto all’Inca Trail (la gara sudamericana del prossimo anno in cui Ricardo vuole la rivincita) è ovvio che ci stiamo facendo un pensierino. Tutto dipenderà da come andrà a finire questo pazzo, pazzo, pazzo Giro del Mondo. Ripartiremo da Anchorage fra quattro giorni, ma con sole 24 ore per le eventuali riparazioni. Il nostro pacco con i ricambi è già a New York (grazie Ezio, grazie Francesco, grazie Silvana). Speriamo che in Alaska ci sia qualche officina aperta la domenica. Certo, se almeno il Lancia club ci desse una mano…Arrivando primi di classe e quarti assoluti a Pechino, non ci dovremmo meritare almeno un “aiutino”? Oggi il convoglio si è messo in ordine di classifica e, sinceramente, partire prima dello squadrone Mercedes è stata una soddisfazione di quelle che non si dimenticano facilmente.