Parco-giochi tra deserto e Fiume Giallo

Lanzhou - Yinchuan
05/06/2000

Fra tre giorni a Pechino! L’obiettivo numero uno, la meta della metà del viaggio. Possibilmente, mantenendo questo sudatissimo quarto posto assoluto e l’ancor più faticato primo di categoria. Oggi abbiamo rischiato grosso di perderlo perché, come al solito, la tappa celava un’insidia feroce. Il primo tratto era lungo 163 chilometri, da compiere in due ore e 43 (media dei 60). Innanzi tutto, l’uscita da Lanzhou, una metropoli trafficatissima; poi, un pezzo di autostrada tranquillizzante. Quando sembrava un settore di normale di trasferimento, sono cominciati i dolori. Salita fino a 2400 metri su strada delle solite: avvallamenti, buchissime, deviazioni, villaggi, camion. Tenere i 60 su un simile percorso di guerra è stato arduo. Praticamente, siamo giunti con un solo minuto di anticipo. Anche perché i problemi con i sostegni del motore non sono del tutto risolti e il clac-clac è un continuo allarme. Poi, tutto liscio. Con sosta gradevole nell’area di Sapotou, dove il maestoso Fiume Giallo incontro il deserto del Tengger. Seggiovia e sabbia dorata (pare che ci sciino), un filo sospeso che attraversa l’intero corso d’acqua e sciagurati che si divertono ad attraversarlo velocissimi, appesi alla filovia. Tre anni fa, durante la Pechino-Parigi, ci fermammo in questo stesso posto, uno spiazzo, alberi e cammelli. Oggi è una specie di parco-giochi, botteghe che ostacolano la vista, biglietto d’ingresso per guardare. E’ il progresso, baby. Vagabunda è sempre un po’ acciaccata, anche se il motore sembra disposto a fare faville. Abbiamo in corso una spedizione di ricambi su Anchorage, speriamo di sistemare lì anche il problema del clac-clac. Poi, l’America. Ciriminna continua a rompere balestre, ha perso una posizione. Ce l’ha con quello della Citroen 2CV, secondo assoluto delle anteguerra: “Ha un motore di almeno 1300 cc”, dice sconsolato. E minaccia reclami. Nulla di ufficiale sulle verifiche di ieri. Certo che oggi, sulle buche, tutti i miei diretti avversari mi sorpassavano volando. Troppo prudente io o troppo truccati loro?