La gara è finita, andate in pace

Londra
19/07/2000

E’ finita, abbiamo completato il giro del mondo con un’auto storica. Con noi, i 39 compagni di un’avventura mai fatta in precedenza da nessuno. Un rally così entra di diritto nella storia dell'automobilismo sportivo, dubito che a qualcuno ritorni la voglia di organizzarlo e, soprattutto, che altri decidano di parteciparvi. Un’esperienza unica, con qualche aspetto negativo, ma con tante cose meravigliose, tanta gente entusiasta ed entusiasmante. Indubbiamente c'è stato un equivoco di fondo su ciò che doveva essere e ciò che invece è stato: una corsa vera e propria, durissima, spietata. Il compendio di tutto è nell'arrivo di ieri, quando il Ponte della Torre si è chiuso proprio un attimo prima del nostro passaggio e l’arrivo finale è rimasto appeso lì a trecento metri. Anche la serata di gala ci ha lasciati con la bocca amara: troppa gente, premiazione un po' striminzita. Il malumore per una avventura strabiliante che finiva è stato acuito dallo smoking e dalle scarpe strette. Spettacolo pirotecnico spacciato come fosse merito della organizzazione,  affascinante  tuttavia visto di qua dal Tamigi. Ma guastato dalla sensazione che stavamo per separarci dagli amici, da un tipo di esistenza che per 80 giorni ci aveva preso e coinvolto.  Oggi però ci siamo riconciliati con il gusto e la vita: a casa del nostro amico d’ambasciata Mario Fridegotto siamo stati deliziati da una superlasagna assolutamente memorabile. E a Mario Amaduzzi, il nostro amabile ambasciatore a Londra, Ciriminna ha consegnato la targa, ancora impolverata, del rally, ultimo gesto di accurata diplomazia. Domani si torna a casa. In programma l'immancabile sosta a Recco con scaramantico pranzo da "O Vittoriu" a base di focaccia. Il cerchio si è chiuso, la favola è finita.