La quiete dopo le tempeste

Banff
23/06/2000

Prima vera giornata di riposo, senza troppi problemi ad assillare Vagabunda. Ormai dobbiamo soltanto fare i turisti. Eppure, inclusi nell’elenco delle vetture da verificare, abbiamo praticamente perso la mattinata. Poi, shopping lungo la main road del centrocittà. Banff è un insediamento turistico che ha seguito tutto lo sviluppo degli sport alpini. Circondata dai monti, bellissimi laghi nelle vicinanze, è una specie di Cortina d’Ampezzo canadese. I negozi sono lussuosi, molti pieni di bambole, peluche e souvenir d’ogni genere. Il cambio con il dollaro ci punisce di brutto, ci si limita così a qualche pupazzetto. Riusciamo a scovare un Internet office per aggiornare il sito. Nel pomeriggio parata e mostra statica delle automobili in un infelice piazzale della stazione dove un Tir locale, lungo almeno cinquanta metri, ha faticato a fare manovra. L’equipaggio della Porsche mi ha regalato una gomma, ma ormai avevamo ritrovato anche quella andata perduta nell’uscita di strada. Peter ha sistemato per bene l’ammortizzatore. Domani la gara prevede un giro della miseria, molti test su per i monti, lungo stradine che non sono tracciate in nessuna carta geografica. Noi ce ne andremo per l’autostrada fino a Calgary e poi giù verso sud, fino al confine con gli States. L’ambiente del rally è in agitazione per la severità delle prove e dei percorsi. Ma finchè il terribile Broderick non sarà passato al comando credo che gli impegni non cesseranno. Per adesso è secondo assoluto. Quelli che erano i nostri avversari di classe e che ci siamo tenuti dietro fino all’ingresso in Canada, adesso risultano secondo, quarto e quinto assoluti. Bestie assatanate. A questo punto, facciamo il tifo per il Busch team, terzo assoluto: padre e due ragazzi educatissimi, Mercedes berlina 190 strettamente di serie. Oggi li ho visti, per la prima volta, armeggiare intorno a una ruota e gliel’ho detto: “Finalmente anche voi dovete sistemare qualcosa, eh…” I Busch hanno scosso la testa: “No, no…E’ che abbiamo dovuto smontarla per le verifiche”, hanno risposto. Beati loro.