Basta così. Da domani, turismo

Whitehorse - Watson Lake
16/06/2000

Molta delusione. E anche un po’ di rabbia. Ma contro la stupidità non si può lottare più di tanto. Una tappa con oltre 500 chilometri di sterrato, metà dei quali prova speciale divisa in due tronconi. E dire che esisteva una comoda autostrada per giungere in questo posto conosciuto da qualcuno soltanto perché anni fa un malato di nostalgia appese a un palo un cartello indicante quanto era lontano il suo paese. Adesso ne hanno collezionati più di ventimila, una specie di foresta topografica. Dunque: due speciali, la prima a 90.531 di media. Saliscendi, sterrato polverosissimo. Prima di partire presentiamo una riserva scritta: la velocità massima consentita in Canada è 90 all’ora, come facciamo a stare nei tempi senza violare la legge? Poi, l’ordine di partenza è assolutamente cervellotico, noi stiamo dietro vetture non solo più lente ma staccate in classifica di diverse ore. Sorpassarle è impossibile, la nuvola di polvere che si alza impedisce assolutamente la visibilità per un centinaio di metri. Prendiamo undici minuti e decidiamo che non vale più la pena. Altri tredici minuti nella seconda. Poi, 360 interminabili chilometri di polvere. Vagabunda cigola tutto il tempo, si sono rotti i sostegni del servofreno. Slittiamo al sesto posto, ma oramai c’è passata la voglia. Tanto più che nella lista di partenza di domani (tappa con altri sterrati polverosi) ci hanno messo al terzultimo posto, addirittura dietro a equipaggi che non sono nemmeno partiti per le speciali. Ne discutiamo col direttore di gara: dice che non è vero che la media era di 90.531 (ma basta fare tre operazioni matematiche per scoprirlo: 105,52 la distanza, un’ora e 10’ il tempo) e che la lista di partenza è stilata sulla base delle prestazioni fornite nelle prove americane (falso anche questo). Che dire? Ci godremo gli ultimi 30 giorni da turisti. E’ andata peggio a Ciriminna, un’auto dell’assistenza nel sorpassarlo gli sparato contro un sasso che ha spaccato il vetro anteriore. Si è consolato con la rottura del motore della Lagonda che lo precedeva in classifica: ora è terzo assoluto delle anteguerra. Una posizione che porta male. Lo sappiamo bene proprio noi che, in tre giorni, da terzi siamo praticamente alla vigilia dell’abbandono.