Andate, andate, tanto vi ripiglio…

Abant - Samsun
10/05/2000

A metà tappa, Vagabunda non partiva più. Erik, il meccanico dello svizzero-italiano Spadini, ha provato in pochi minuti a individuare il guasto; poi ha deciso di fare un collegamento volante con un pezzo di filo elettrico infilato nella bobina da una parte e nel cuore della batteria dall’altra. E così siamo giunti all’arrivo. Dove Erik, senza l’assillo del tempo, ha scoperto qual era il problema: qualcuno (il sospettato numero uno è il driver) aveva inavvertitamente toccato, spegnendolo, il bottone dell’accensione diretta. Ma durante il giorno, e qui sta il mistero, il motore ha avuto cali di potenza (anche durante la speciale in cui abbiamo pagato due minuti di ritardo) che ci hanno fatto stare con il batticuore per gran parte del tragitto. Infine, per un lungo tratto la macchina è andata a tre cilindri, riuscendo lo stesso a stare nei tempi. S’era staccata una candela…Insomma, povera Vagabunda maltrattata e vilipesa da incompetenti e ingrati come noi. Le classifiche non dovrebbero aver subito grandi rivoluzionamenti. Certo, la Porsche, l’Aston Martin, la Facel Vega mi sorpassano d’un fiato. Andate, andate, tanto vi ripiglio…Nella speciale hanno cambiato i tempi all’ultimo momento: erano 12 chilometri di dura montagna, fino ai 1870 metri del Tosya Summit, da fare in dieci minuti (72 all’ora), strada aperta, qualche camion. Già sembrava impossibile così. Ebbene, il solito masnadiero di Philip Young ha deciso di farla fare in 8 minuti. Noi ci abbiamo impiegato (con la macchina sbuffante) 10 minuti e 8 secondi. Sarebbe stato un gran tempo, percorso netto. Ma tant’è, stasera vedremo quanti hanno fatto meglio di noi. Stanchi, come al solito. Ma rinfrancati dal fatto che i contrattempi della macchina erano forse solo colpa nostra, dei testoni che siamo.