Dal solenne Delaware alla bolgia newyorkese.

Binghamton - Newark
06/07/2000

Siamo riusciti a completare quattro dei cinque tratti del Giro del mondo. L’arrivo a Newark segna la fine del settore americano. Dopodomani imbarco per il Marocco e risalita verso Londra. Ci hanno dato le fotografie della nostra uscita di strada. Certo, Vagabunda era proprio ridotta male. E pensare che da allora si è sciroppata altri seimila chilometri. Abbiamo finito la scorta di Esso Ultron (25 litri) il che significa che abbiamo superato i 26 mila chilometri. La tappa di oggi ce la siamo disegnata sul percorso del fiume Delaware, pieno di canoe e gommoni a remi, piccole rapide per un fluire ampio e solenne. Dopo il piacevole pranzo in un golf club, abbiamo ripreso a seguire il radar perché non potevamo mancare l’arrivo a Newark: determinante per diventare “finishers” e per non perdersi nella bolgia di strade, autostrade e svincoli verso New York. Traffico, semafori, limiti di velocità. Eppure quel genio del direttore di gara aveva imposto una media di 60 chilometri all’ora. Almeno tre concorrenti sono stati fermati dalla polizia per eccesso di velocità. Noi ce la siamo cavata con un solo minuto di ritardo. E’ andata molto peggio a Ciriminna che, nonostante le disavventure a ripetizione dei giorni precedenti, ha spremuto ancora la povera 1.100 che non ce l’ha fatta più. E’ partito un pistone, addio motore e arrivo fuori tempo massimo sul carro attrezzi. Dodici ore di penalizzazione, discesa al sesto posto di categoria. Adesso si cercherà di far giungere un motore di ricambio a Marrakesh. Sotto questo profilo, noi continuiamo tranquilli, Vagabunda non sembra avere problemi meccanici, l’andatura tranquilla e autostradale che ci siamo imposti (3000 giri) la preserva da guasti e fermate. In Marocco seguiremo la costa, evitando montagne e deserto. Prenderemo un mare di penalità ma, a questo punto, conta solo arrivare a Londra. La classifica è sempre la stessa, sono finiti nelle retrovie gli olandesi della Porsche numero 81. Ieri l’altro hanno preferito andarsene a New York, la macchina si è fermata sulla Quinta Strada e hanno dovuto spingerla a mano. Che vergogna!