Inca Trail

La vita non è quella che si è vissuta,
ma quella che si ricorda
E come la si ricorda per raccontarla
(Gabriel Garcia Marquez)
 

Un rally di 55 giorni in Sud America, ottobre e novembre 2001. Saranno 25 mila chilometri di grandi spazi, quasi metà su strade sterrate, valichi andini oltre i 5.000 metri. Organizza il tutto John Brown (Scottish Malt, Le Jog, London-Cape Town) che da due anni sta lavorando attorno a questo progetto. Lo abbiamo incontrato nel novembre scorso a Llao Llao, durante la Mille Miglia argentina, mentre verificava l'accoglienza alberghiera e controllava le piste patagoniche.

Il percorso degli Inca si può fare ancora oggi, sono quattro giorni di camminate, sicuramente affascinanti ma che richiedono altri garretti. Conduce, quel sentiero fra monti e vallate, alla città sacra di Machu Picchu. L'impero Inca si estendeva dalla Colombia all'Argentina, il nostro rally farà un giro molto più ampio. All'inizio i territori delle Misiones, le città-fortezze costruite dai Gesuiti per sottrarre gli indigeni alla schiavitù. Poi, le miniere a cielo aperto in Bolivia, dove gli indios morivano a 30 anni per estrarre l'argento. La storia di queste popolazioni è la storia di una dominazione feroce, di civiltà e ricchezze fatte scomparire dai conquistadores. Lima sarà il punto più a nord del percorso, poi percorreremo tutta la Patagonia fino a Ushuaya e ritorno, balene e ghiacciai, pinguini e panorami sconfinati. Partenza da Copacabana, festa di arrivo sul Pan di Zucchero.

Ogni macchina una storia. Richard Newman con una Chrysler del '29. Paul Markland e il figlio su una Buick piena di guai, ma sempre allegri. Secrest e quella Ford del '49 che sarebbe riuscita a camminare anche senza ruote (e poco c'è mancato...) Do e Ann Meeus sulla Jaguar XK140, la stessa che si era capottata al Giro del mondo. Denham sulla Alvis, col navigatore che raramente abbiamo visto sobrio. Alexa, stoica medaglia d'oro sulla Austin A90. La Ferrari di Caldwell, le muscolosissime Mustang. Poi Diana e Rick Dick-Pryce con l'Austin Healey, John Mathew con la Pagoda e i figli, Zica Capristano e Inigo, Porsche 356, i più matti di tutti. Willie Caruana di Malta, Thomas e Maria Noor, alla ricerca dei ristoranti migliori. Noi sempre vicini a Philip Perez e a Ricardo e Silvia Fox col loro entusiasmo. Jenkins-Aspinall, nuovi amici, John addirittura al battesimo del volo (come pilota) sulle linee di Nazca.