Giro del Mondo

Il modo migliore per festeggiare il 2000?
Un giro del mondo in 80 giorni con auto storiche.
Come si fa a resistere a una proposta del genere?
Dicemmo subito di sì.
 
Partiamo dal Ponte della Torre di Londra, chiuso al traffico dalla sera prima. Grande "festa di strada" riservata a concorrenti, meccanici, sponsor e amici. Il campo degli iscritti è davvero un parterre de roi. Ai nastri di partenza c'é il principe Idris Shah (prossimo re della Malesia) con la rara Ford Chevrolet "Fangio" coupè del 1940; e uno schieramento di uomini e mezzi davvero fuori dall'ordinario: Rolls Royce, Bentley, Jaguar, Mercedes, Porsche, Volvo, Aston Martin... Insomma, il meglio della produzione mondiale degli ultimi novant'anni. Due equipaggi italiani: il palermitano Francesco Ciriminna, con la sua incredibile Fiat 1100 decapottabile del '48, e noi con la Lancia Flavia coupè del '64. Abbiamo già fatto, con le stesse vetture, la Pechino-Parigi del 1997, riuscendo a concludere la prova. Ci aspettano 33 mila chilometri impervi di un'avventura che racconteremo a tutti.
L'unico precedente risale al 1908, il raid si chiamava Coupe du Monde e vi parteciparono sei ardimentosi equipaggi, uno dei quali italiano, capitanato dal giornalista Antonio Scarfoglio, figlio di Eduardo e Matilde Serao. Secondo alcuni storici fu proprio la loro automobile, una italianissima Zust, la vera vincitrice della manifestazione. Partirono il 12 febbraio sotto una terribile nevicata da Times Square, arrivarono a Parigi nel settembre successivo. Non si trattò di un giro del mondo completo, ma fu una gara massacrante, piena di colpi di scena. La prima parte fu dominata dall'equipaggio statunitense, aiutato dai tifosi, dai responsabili delle ferrovie (che fecero passare nei tunnel solo la Thomas Flyer degli americani) e dagli organizzatori che non applicarono per loro, trasportati da un treno per un lungo tratto, la norma del regolamento che sarebbe invece costato il primo posto ai tedeschi della Protos.
Nell'abitacolo di Vagabunda abbiamo stipato (oltre a bagagli, medicine e ricambi) videocamera digitale e taccuini, il telefono satellitare per i collegamenti in diretta, il computer portatile per trasmettere articoli e fotografie. Una mini redazione viaggiante, nella prospettiva e con l'ambizione di essere cronisti e protagonisti di un'impresa memorabile, la gara più lunga del mondo.