Quando a Castro Pretorio suonava il ‘silenzio’…

Rio de Janeiro
04/10/2001

Alle 7 di mattina Rio è convulsa e pulsante. La spiaggia è punteggiata dai primi ombrelloni, l’avenida brulica di gente che corre facendo jogging con grande convinzione: tipi, andature, abbigliamento i più svariati. I campi di pallavolo sono già occupati, il traffico verso il centro al culmine dell’intensità. Sotto con il lavoro, dunque: ci soni i bagagli da sistemare, borse sacche contenitori cui dare un criterio e dove -si spera- ritrovare domani quello che serve. Poi bisogna stipulare l’assicurazione, il funzionario che segue la pratica è lo stesso di ieri, si chiama Anderson Vittorino, dice ha visto il sito e tutti i giri che abbiamo fatto. Bene, un lettore in più, ciao Vittorino! La tenda che troviamo in un grande shopping costa 79,99 reais, una settantina di mila lire. E’ made in China, per una notte dovrebbe tenere. Nel pomeriggio andiamo a riprendere Vagabunda, ricontrollata dal cavaliere Ciai: ottant’anni, l’intenzione di smettere, ”E’ tutta la vita che lavoro”, dice. “Mio padre aveva la bottega a Castro Pretorio, si cominciava all’alba e alla sera, quando sentivamo suonare il ‘silenzio’, noi stavamo ancora lì mentre i soldati andavano a dormire…” Serata di lusso, con film dell’Azerbaijan con sottotitoli in portoghese, storie di donne maltrattate e disperate. Tanto per fare il pieno di allegria.

NEAR CASTRO PRETORIO BARRACKS, WHEN TRUMPET COMMANDED “SILENZIO”

Seven o’ clock in the morning Rio is already feverish. The beach is plenty of umbrellas, Avenida is full of people running in different and multicoloured dresses. Volley fields are all busy. Traffic already intense. We reorganize our luggage. Then we go to subscribe further insurance. The employ who helps us to find the proper insurance is a young man, Anderson Vittorino. Smiling, he tells us he saw our web site. Fine, one more friend, ciao Vittorino! In the afternoon we buy the tent, the sleeping bag and finally we go to take back Vagabunda. Cavalier Ciai checked her, he is 80 years old and he wants to close definitively his garage. “I worked all my life” he says, “my father had a garage in Roma near Castro Pretorio barracks, we started at dawn and we were still working also after “silenzio”, the trumpet sound commanding soldiers to sleep”. In the evening we went to see a movie from Azerbaijan, with Portuguese subtitles. We were beside ourselves with joy…