Quel cavolo di cavo di Puquio

Abancay - Ica
21/10/2001

Quella da Abancay verso Nazca non e’ ancora una strada, nemmeno un progetto. Almeno per i primi 120 chilometri. Sapendolo, dopo la pizza familiare di ieri sera, abbiamo messo la sveglia alle 4 e siamo partiti, noi della Legione straniera, un’ora dopo. Meno di quattro ore e lo sterrato e’ finito. Sosta per una tortilla e via verso ovest. Una serie continua di saliscendi con il piccolo particolare che siamo arrivati a quota 4.500. L’ultima picchiata verso il basso e’ durata un centinaio di chilometri, una serie infinita di tornanti. Sempre meglio delle scalate, nelle quali Vagabunda ha sofferto parecchio. Sosta pranzo a Puquio con un imprevisto assolutamente incredibile. La Mercedes di Philip e’ stata arpionata da un cavo d’acciaio spuntato dalla strada dissestata, che si e’ andato a infilare tra la slitta di protezione e il motore. Siamo stati un’ora a lavorare tutti e dieci, a tentare di tagliarlo, di piegarlo, di farlo uscire in qualche maniera. Alla fine ce l’abbiamo fatta e il pollo fritto, poi, e’ sembrato molto piu’ buono. Superata Nazca, dove torneremo fra tre giorni per goderci le bellezze dei misteriosi geroglifici, ci siamo fermati 150 chilometri piu’ avanti, a Ica. Cena piacevole con Noor, Fox e Philip in un albergo che si e’ andato via via riempiendo di tanti partecipanti al rally che hanno abbandonato la strada ufficiale. C’era anche una pattuglia di commissari che, per la prima volta, non indossavano le magliette rosse regolamentari.

THAT BLADY CABLE IN PUQUIO
 
That one between Abancay and Nazca is not yet a road; it isn’t even a project of a road. Especially for the first 120 km. As we knew it after the familiar pizza, yesterday night, we asked to wake up 4 o’clock and we started, one hour after. Less than 4 hours and we covered 120 km. of gravel. We stopped for a tortilla and we continued towards the west. We found an infinite series of up and down until we reached 4.500 m. altitude. The last downhill was 100 km. long. But everything was better than uphill, were Vagabunda suffered too much. We stopped in Puquio for lunch but with an incredible event. A steel cable coming out from the ruined road captured Philip Mercedes. The cable slipped between the protection shield and the engine. All of us (nearly 10 persons) worked for nearly one hour trying to cut or fold the wire and at least we won. Fried chicken was superb after. We left Nasca, where we will go back in three days, and then we stopped in Ica. We had excellent dinner with Thomas and Maria Noor, Silvia and Ricardo Fox and Philip in the hotel full of participants who, like us, did not follow the official roads. There was also an assistance crew. For the first time, they did not wear regular red shirts.