Emerald Isle Classic 2003

11/05/2003

Nei meandri d'Irlanda

Noi, rallisti per caso, finiamo in questo incubo del giro d’Irlanda, l’Emerald Isle Classic e facciamo la figura dei Fantozzi se mai Fantozzi avesse un giorno deciso di disputare una gara del genere. Il fatto è che le nostre abitudini di gare sono fondamentalmente diverse, noi abbiamo il nostro bravo radar con i diagrammi, il Trip che ci dice le distanze e quando cambiare strada, i nomi dei paesi che stiamo attraversando, delle strade, i disegnini dei passaggi a livello, delle chiesette, le indicazioni sul percorso. Qui troviamo una trentina di cartine stradali al 50 mila, dettagliatissime, sulle quali si deve individuare il punto da cui partire e quello dove arrivare. Ma senza le distanze e basandosi solo su coordinate e indicazioni del tipo “strada che va a nord-nord-est…” Il terratrip elettronico è proibito. Il nostro non funziona, ma ci penalizzano lo stesso, ancora prima di partire, con cinque minuti. Altri quindici li prendiamo per non avere scoperto, dietro uno dei cento castelli, un controllo segreto. Le medie della regolarità cambiano, all’interno di un settore, fino a otto volte. Spesso si debbono mantenere i 48 all’ora su stradine poderali strettissime, sdrucciolevoli, con incroci misteriosi da prendere senza esitazione. Ci si mette pure la bussola che, piazzata sul cruscotto, viene attratta evidentemente dal motore e segna perennemente ovest. E i tergicristalli, potevano funzionare appena comincia a piovere? Si brucia per sempre il motorino e la mia paziente co-driver si deve sobbarcare un attrezzo da azionare a mano che più complicato non si potrebbe. L’ultimo giorno c’è una regolarità che sembra una caccia al tesoro, perdiamo la strada, piove e c’è nebbia: 48 minuti di ritardo al primo controllo. Ci danno la regolare ripartenza e…sei ore di penalità. Insomma da ventunesimi ci ritroviamo penultimi e mazziati, inumiditi e scontenti. Armstrong, il vincitore, ex campione irlandese di rally, nella notturna è stato l’unico a centrare tutti netti e così ha vinto. L’abbiamo perfidamente invitato in Italia. All’ultimo momento, come hanno fatto con noi, gli daremo il regolamento scritto solo in italiano e vediamo un po’ come se la caverà con i passaggi al centesimo…