Saldature per conto terzi, ritardi e malaria

Jamestown - Duluth
29/06/2000

Poteva essere una giornata tranquilla e all'ora di pranzo c'eravamo messi a prendere il sole sulle sponde di un lago del Minnesota. Ma è arrivato Ciriminna, "Stavolta sono cominciati i guai seri" ha detto a noi che siamo finiti fuori strada e che stiamo viaggiando con una macchina attaccata con lo sputo. "Si è rotto il semiasse, ne ho messo sotto uno rabberciato, adesso parto per la speciale, voi andate a saldare questo, ci vediamo alle quattro e mezzo". Come si fa a dire di no al vecchio Ciri? E così abbiamo fatto per conto terzi l'ennesima saldatura e poi siamo andati all'appuntamento. E' passata un'altra ora e mezzo e di Ciri nemmeno l'ombra. Non potendo permetterci di girare la notte, siamo andati a destinazione (con quattro ore di ritardo) e poi a cena. Alle 23, Ciriminna non era ancora arrivato: ha rotto anche il semiasse rabberciato e lo stanno trainando. Una storia esemplare di come si sbaglia strategia: gli sarebbe convenuto saltare la speciale, attendere la saldatura, chiudere in tempo il controllo finale. Avrebbe pagato un'ora di meno, sarebbe ancora al terzo posto delle anteguerra. Adesso è quarto, preceduto dal "Ted's taxi", un bestione di auto americana che più di una volta mi ha superato in salita a 120. Comunque, tutti ce la passiamo sicuramente meglio dell'equipaggio della Lagonda che aveva rotto il motore in Alaska. Dopo vicissitudini che meriterebbero un romanzo intero, pilota e navigatore erano riusciti a rientrare nella carovana. Ma il co-driver pare che si sia preso la malaria in Cina ed è finito all'ospedale. Che jella! Il resto è un paesaggio prima monotono nella sua piattezza d'autostrade, poi verde e azzurro, variato tra laghi e foreste, prati pettinati e cittadine quiete, dove ti viene spontaneo rispettare il limite delle 30 miglia di velocità. Domani sosta a Duluth, siamo sul Lago Superiore. Qualcuno ci fa i bagni, fra due mesi esatti ghiaccerà.