Orecchie, carrarmati e un'idea di confine

29/06/2016

Lasciamo a malincuore Ekaterinburg e la cucina dell'hotel e arriviamo a Perm, la città siberiana più a nord del nostro percorso, dove l'attrattiva maggiore é costituita dalle orecchie di sale. C'é addirittura una scultura a rappresentare questa storia che non meriterebbe neppure di essere raccontata se la tappa di oggi non fosse stata così monotona. Allora: qui intorno ci sono miniere di salgemma, i lavoratori ne trasportavano i sacchi tutto il giorno sulle spalle. E così le loro orecchie, per quanto se le lavassero, mantenevano alla fine uno strato di cloruro di sodio. Beh, tutto qua? Sì, la storia é questa e i cittadini di Perm ne vanno così fieri che nella piazza principale hanno messo la scultura di un buco con le orecchie (nere) ai lati. Perm avrebbe altri motivi di cui gloriarsi, per esempio le sue industrie metallurgiche che fabbricavano i carrarmati russi durante la seconda guerra mondiale; o l'estrazione del petrolio. Ma volete mettere il confronto con due belle orecchie di sale? Il fatto é che questa città ha un inverno che non finisce mai, con una temperatura media di 15 gradi sotto zero. Dite la verità: ma con questo freddo, voi ve le lavereste le orecchie?

Cos'altro oggi? Abbiamo attraversato una sola foresta, diciamo che era lunga 500 chilometri. Ci siamo fermati a uno dei numerosi monumenti che delimitano sugli Urali l'ipotetico confine Asia-Europa, scattando le foto d'obbligo. Siamo stati accolti festosamente nello stadio di una cittadina, con tanto di pedana altissima dove salire con la macchina e farla vedere bene a tutti. Il rally riposa, si stanno facendo lunghe tappe di placido trasferimento. Fa freddo. E stasera le orecchie non me le lavo di sicuro...