Mackinac, Fantozzi e nostalgie

Marquette - Bay City
02/07/2000

Presa la decisione di saltare tutti i controlli intermedi tra partenza e arrivo, non restava che dirigersi verso l’isola di Mackinac, un luogo incantevole sul lago Huron. Appuntamento al Grand Hotel, uno dei 25 alberghi più belli del mondo. Sedici minuti di traversata lacustre ed eccoci su questo paradiso senza motori, solo carrozze trainate da maestosi cavalli e tante biciclette. Però…però comincia a piovere. E non smetterà più finchè non saremo tornati indietro e avremo passato il gigantesco ponte che segna il confine tra Huron e Michigan. Una mezza giornata sotto l’acqua, incessante e crudele. Poi, sgroppata autostradale fino a Bay City, con il traffico della domenica pomeriggio. In hotel, la notizia che l’Italia ha perso i campionati europei, facendosi raggiungere al novantesimo; che le McLaren hanno fatto una doppietta ai danni delle Ferrari; che Ciriminna ha rotto il differenziale e lo stanno trainando (appellandosi non so a quale articolo del regolamento è riuscito a non farsi penalizzare). Butta male per gli italiani, butta male anche per noi Vagabondi in versione turistica, perseguitati da nuvole fantozziane. Cominciamo a contare i giorni che mancano per tornare a casa, Rita si accorge che ha voglia di stirare, di cambiarsi d’abito, di bere un caffè. Io a cena ho preso i tortellini. Scambiando due chiacchiere con altri concorrenti ci scopriamo che stiamo sempre lì a parlare di nostra figlia. Insomma, nostalgia di casa. Troppo lungo ‘sto giro del mondo, troppo pesante per uomini e mezzi. Vuoi mettere Tussio, gnocchetti allo zafferano e agnello scottadito?