Uno scarabeo kamikaze gigante

Lusaka - Shiwa N'gandu
28/02/2003

Novanta all’ora per 712 chilometri. Poi, ingresso nel sogno di un gentleman inglese venuto da queste parti come militare nei primi anni del ‘900, innamoratosi della natura del luogo e tornato per comprarsi un lago e tutto quello che c’era intorno. Vi costruì una tipica casa di campagna in stile anglosassone, impiantò un commercio di olii essenziali, fece prosperare la famiglia e le idee. Alterne vicende fino ai giorni d’oggi, con i nipoti che hanno destinato a lodge questo sogno realizzato in tutti i particolari: la biblioteca, il soggiorno, il grande giardino, le porcellane e quant’altro si troverebbe in Inghilterra. Invece siamo in Africa, nello Zambia, dove “gli animali guardano i turisti”. Per la verità oggi di animali ne abbiamo visti pochi. Il più pericoloso è stato una specie di calabrone-scarabeo entrato in macchina a tutta velocità, dopo aver sfiorato la tempia del navigatore, Rita: come una pallottola, si è schiantato contro il lunotto posteriore. Era tipo carro-armato, apertura alare dodici centimetri. Ne avevamo visti svolazzare alcuni, ma sentirselo fischiare a pochi centimetri dalla tempia, non è stato divertente. Ecco la risposta a una domanda che ci andavamo facendo da tempo: ma perché da queste parti non ci sono motociclisti? Per il rally, giornata di lungo trasferimento. I nostri tergicristalli (tornato il bel tempo) funzionano. Si dorme in tenda, stanotte.

THE GIANT KAMIKAZE BEETLE

Today: 712 kilometres run at a speed of 90 kilometres per hour. Then we entered a dream land owned by an English gentleman who had been there as a soldier in the early ‘900; he fell in love with the nature of the place so he came back, bought the lake and everything around. He built the typical British country house, set up a trade in essential oils and let family and ideas spread. Through many ups-and-downs to the present day, his grandchildren have made a lodge out of this dreamlike place, accurately planned in every single detail: reading room, sitting room, a large garden, porcelains and all the objects you find in England. We’re in Africa, instead: Zambia, the place where “the animals look over the tourists”. To tell you the truth, we’ve actually seen very few today. The most dangerous one was a kind of hornet/beetle who flew into our car at full speed after shooting past the co-driver’s (Rita) temple. It crashed into the back window as fast as a bullet. It looked like a tank; its wing span was no less than 12 centimetres. We’ve happened to see some flying about, but having one whistling in your hear is not that funny. We were wondering why no one rides a motorbike down here: now we’ve found out. As for the rally, well, it has been quite a long way, today. The wipers are working again, now (it’s clearing up, in fact). Tonight we’re sleeping in a tent.