Vagabunda si pavoneggia al museo

12/07/2011

Che emozione rivederla! La nostra Lancia Flavia coupé “Vagabunda” esposta al museo Bonfanti-Vimar di Bassano del Grappa si presenta come una diva, in prima fila nel salone dedicato alle auto da rally. Ci sono quelle di Munari, di Miki Biasion, ma lei non sfigura per niente. Oltre tutto, le hanno posto accanto un cartellone che ne racconta un po’ la storia e le avventure. E poi due gigantografie (in Cina e dopo il capitombolo canadese) per testimomiare la sua vocazione giramondo. Ci starebbero bene anche i road book originali e al presidente Nino Balestra abbiamo promesso di portarli presto. Perché il museo è ricco e documentatissimo, incentrato sul genio e l’inventiva regionale: la prima catena di montaggio (i veneziani dei bacini di carenaggio mille anni fa), la prima idea di ammortizzatore applicata a un carro nel ‘500, il primo dirigibile, il primo computer, il primo brevetto di moto a tre ruote (in pratica l’MP3 della Piaggio), la prima donna pilota (foto stupende di fine ‘800 fatte da lei stessa). C’è una saletta che da sola merita il viaggio ed è quella dedicata a Giannino Marzotto, al suo doppio-petto indossato in corsa a vent’anni per vincere due volte la Mille Miglia contro gente che si chiamava Fangio, Taruffi o Villoresi. Insomma, siamo molto orgogliosi di aver donato “Vagabunda” al Bonfanti. E proprio sull’ultimo numero di “Ruote Classiche” c’è un articoletto con tanto di fotografia della Flavia, ripresa in uno dei suoi tipici vagabondaggi. Sotto l’Everest!