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Roma Eco Race
Podio Punto Gas
con le auto a Gpl
Nostro secondo gradino del podio nella classifica delle auto con alimentazione GPL. La prima edizione della Roma Eco Race ci regala un podio strameritato, battuti soltanto da Bruno Lombardelli e Iolanda Chiarolanza di Punto Gas, che sono riusciti a piazzare la loro BMW X4 addirittura al terzo posto assoluto. Le migliori prestazioni le ha fatte un veterano di questa disciplina, il francese Alexandre Striker, vincitore l’anno scorso dell’ecorally Montecarlo. Il top driver, dal momento che scrive pure qualche articolo, si è visto assegnare anche il trofeo Press.
Punto Gas ha comunque brillato nella classifica a squadre, piazzando i propri alfieri nelle prime cinque posizioni, a conferma che gli impianti a Gpl dell’azienda sono in grado di confrontarsi con tutti gli altri sistemi di alimentazione alternativa.
La gara ha consentito di sperimentare queste caratteristiche della sostenibilità motoristica e ambientale nella scalata della Frascati-Tuscolo, nel giro dei laghi di Albano e di Nemi, lungo i rettilinei dei Pratoni del Vivaro. Oltre un centinaio di controlli segreti durante cinque prove speciali, ciascuna con variazioni di media improvvise. Concentrazione, abilità e gestione degli strumenti elettronici hanno messo a dura prova tutti i concorrenti, battuti dall’unico straniero professionista venuto ad “allenarsi” a Roma. Troppo bravo per una manifestazione che l’ACI Sport riservava ad equipaggi esordienti nella regolarità a media.
Con l’amico Francesco Arcieri condivido, tra l’altro, la passione per le auto storiche. Nel 2000 riuscimmo addirittura a partecipare alla Mille Miglia in Argentina, a farci prestare dall’amico Luis Calderola una Fulvia coupé (primi di categoria), a farla sponsorizzare Alitalia (biglietti aerei in Magnifica!) e a regalarci un supplemento di vacanza-lavoro a Buenos Aires. Adesso siamo alla vigilia di un altro colpaccio: prendere parte a novembre alla mitica London-Brighton!
Ma non basta: il 20 settembre ci sarà un cocktail a Villa Wolkonski, strepitosa residenza romana dell’ambasciatore inglese, con l’esibizione delle due vetture, appartenenti al Mauto, che verranno schierate alla partenza in Hyde park, primo sabato di novembre. Il museo torinese celebra i 90 anni e porterà a Londra due automobili strepitose: la Peugeot che fu la prima vettura a circolare in Italia e il primo modello costruito dalla Fiat, quello che vedete nella fotografia.
Non sarà un semplice “viaggio di piacere”, perché si partirà all’alba con l’obbligo di arrivare alla cittadina sulla Manica entro il primo pomeriggio. Stradine secondarie, qualche salita impegnativa per le nostre automobili ultracentenarie, un sistema di guida tutto da sperimentare, un abbigliamento consono al clima solitamente avverso. Avremo però l’assistenza del Mauto e il calore di tante migliaia di appassionati lungo il percorso.
E soprattutto, un’altra storia da raccontare su queste pagine.
Esemplare unico della serie Fleetwood, un motore V8 di 5.400 di cilindrata, cambio automatico, servosterzo e servofreno, rifiniture esclusive e 70 anni d’età. Un’auto principesca per il ”principe della risata”. Questa Cadillac appartenuta ad Antonio de Curtis verrà messa all’asta a fine mese e chi dovesse aggiudicarsela potrà far propria una tipica battuta di Totò: “C’è chi può e chi non può. Io può”.
Interni in pelle nera, rifiniture extra lusso. Dagli stabilimenti General Motors era uscita in origine con una livrea total black: Totò fece gli scongiuri e ordinò che gliela consegnassero con un rivestimento di particolare tessuto giallo e verde, una finissima moquette idrorepellente. L’auto conserva ancora la targa originale degli anni ‘50 (NA 213338) e c’è da giurare che il principe si giocò più volte quel terno secco sulla ruota di Napoli. Adesso, la fortuna di diventare il nuovo "conservatore" di questa fuoriserie passa attraverso carandclassic.com, il sito di aste di auto storiche più importante d'Europa. Basta collegarsi, studiare l'andamento delle offerte e piazzare una proposta d'acquisto. L'azienda è serissima, vi lavorano più di cento dipendenti, i meccanismi di aggiudicazione e di pagamento sono rapidi, affidabili e controllati.
Cromature lucenti, sei metri di lunghezza e con un motore capace di sprigionare 240 cavalli, il nuovo proprietario della Cadillac di Totò non passerà certo inosservato. Ma attenzione: come diceva il principe de Curtis “Signori si nasce. E io, modestamente, lo nacqui”.
Il rischio è di ritrovarsi in minoranza, nel senso che la maggioranza dei concorrenti potrebbe essere straniera. Il Raid degli Etruschi (Viterbo, 22-25 giugno) è alla sua quarta edizione e la pattuglia estera diventa ogni anno più folta perché il passaparola per una fantastica full immersion nella Tuscia diventa sempre più convincente. Basta dare un’occhiata al programma per capire il perché.
Giovedì pomeriggio si arriva all’hotel Salus, si sbrigano velocemente le pratiche e si ha tutto il tempo per godersi le varie temperature delle piscine di acqua calda. Il venerdì, subito dopo la partenza, attraversamento del quartiere medievale di San Pellegrino e dritti verso Marta dove c’è la prima sosta enogastronomica: i pescatori spillano dalle loro botti personali il vino Cannaiola per accompagnare la frittura dei tipici pescetti lattarini del lago di Bolsena. Si riparte. Dopo una visita guidata al castello di Vulci si va al mare per pranzare sul litorale di Tarquinia Lido. Puntata tutta etrusca al museo, rientro in albergo e, volendo, altro bagno ristoratore nelle calde acque termali. La cena è nel sontuoso chiostro della Santissima Trinità, a Viterbo.
Sabato tutti in fila al kartodromo Sensi per una serie di prove al centesimo di secondo e poi in giro a piedi nel borgo di Bassano in Teverina. Si torna al volante verso i Monti Cimini col piacere di una sosta alla Bella Venere sulle sponde del lago di Vico. La cena è nello storico a palazzo dei Priori, poco alcol perché la giornata si chiuderà con la “speciale” in notturna nel centro cittadino.
Domenica si va in visita nei 22 ettari di Villa Lante a Bagnaia, Fontana dei Mori del Giambologna e spettacolari giochi d’acqua. Rientro in hotel, brunch, premiazione e commiato con la promessa, da parte della maggioranza straniera, che nella prossima edizione faranno venire altri connazionali per godersi la Tuscia a fine primavera. Andrà a finire - se non ci sbrighiamo a mandare l’iscrizione al patron Mimmo Patara - che i 25 posti di questo raid se li prenderanno tutti loro…