Dinamo-tradimento

Udaipur - Dungarpur
02/02/2013

Bagno in piscina all’arrivo, sotto un elefante di pietra che spruzza l’acqua dalla proboscide. Basterebbe questa delizia per assolvere le buche della giornata, la strada per lo più disastrata che siamo stati costretti a percorrere. Con un piccolo patema in più: che l’amico Xavier fosse rimasto a secco di benzina. Gli avevamo lasciato la nostra tanica da cinque litri (rallisti per caso sì, ma accorti e prudenti), però in quelle stradine campagnole non c’era l’ombra di benzinai e la sua Chevrolet del ’37 con cinque litri non va poi così lontano. Comunque ce l’ha fatta a rifornirsi e la birra sorseggiata “au bord de la piscine” aveva un gusto migliore del solito. Ieri avevamo dato il liquido dei freni ai finlandesi della Capri Lincoln decappottabile. Oggi la benzina. La nostra Giulia “GiuGiù” si sta dimostrando prodiga con tutti. Ma all’arrivo, dopo uno stop in attesa del parcheggio, non ha voluto saperne di ripartire. La batteria non era, il motorino nemmeno, quindi...Signori, è la dinamo! La stanno curando, speriamo bene perché domani ci aspetta una tappa impegnativa, dentro l‘inferno di Ahmedabad, quattro milioni e mezzo di abitanti. Fermarsi in quella bolgia sarebbe un problema serio. Classifiche. Siamo una dozzina a zero penalità: le Mercedes Pagoda, le Jaguar XK, la Chevrolet di Xavier, la Volvo del professor Puddu e la nostra GiuGiù. Ma la cosa non sembra coinvolgere più di tanto l’intero gruppo dei partecipanti, tutti rilassati tra tempio e piscina.