Il Papa se ne va. E noi?

Dasada - Mount Abu
11/02/2013

Ho beccato la notizia delle dimissioni del papa in tempo reale, aprendo il sito di Repubblica quando c’era solo il flash che dava conto del suo abbandono. Eravamo alla Connaught house di monte Abu, Rajasthan, e il commento politico più immediato è stato “Cameriere, un’altra birra prego!”. L’impressione concreta è che i nostri dieci amici deviazionisti del raid non si siano resi pienamente conto di quale rilievo epocale un fatto del genere possa rappresentare per tutti. E allora raccontare la tappa di oggi non dovrebbe avere un senso. Ma non ce l’ha neppure mettersi a parlare di papa Benedetto XVI da qui, dove vive un miliardo di induisti che nemmeno sanno dove sta Roma, San Pietro o cosa sia il cristianesimo. Il programma ufficiale prevedeva di restare dove eravamo ieri sera. Ne siamo fuggiti per visitare il monte Abu, imperdibile località cento chilometri oltre la conclusione dell’itinerario previsto per domani. E abbiamo fatto bene: il Connaught è una vecchia magione inglese, dieci appartamenti raffinati, champagne e vino rosso, bow window che si affaccia sul giardino pieno al tramonto di pappagallini che vengno a beccare la loro cena servita qui davanti. In mattinata abbiamo visitato un meraviglioso Tempio del sole a Madhera e, a Patan, il pozzo più bello del mondo: scolpito verso il basso, cinque piani di raffinatissime immagini di Shiwa, conservate grazie al limo che le ha ricoperte per secoli dalle ingiurie del tempo e degli esseri umani.