Sulle tracce della Grande Corsa del 1908

Pechino - Anchorage (con l'Antonov)
10/06/2000

Capire come funziona la linea del cambiamento di data non è cosa per me. So che siamo partiti da Pechino alle 12.40. Sosta a Seoul, trasvolata transoceanica fino in Alaska, dove siamo arrivati alle 10 di mattina. Dello stesso giorno di partenza. Una sorta di piccolo mistero della fede. Fatto sta che adesso qui è mezzanotte e il tramonto è appena cominciato. C’è una luce ancora forte. Dovrebbe essere sabato. Domattina proveremo con le riparazioni. Abbiamo appena ritirato Vagabunda dalla pancia dell’Antonov, che appare enorme e sgraziato. C’è stata una specie di festa-sagra paesana in nostro onore al museo dell’aeroporto, vicino a un lago dove andavano e venivano in continuazione piccoli aerei da turismo con le zattere al posto delle ruote. Questi aeroplanini sono migliaia, c’è un parcheggio sterminato e a un incrocio è obbligatorio dar loro la precedenza. Durante la festa, ottimi il salmone e il salsicciotto: penso che riprenderemo presto quei due chiletti persi in Cina. Abbiamo comprato magliette-souvenir, un orsacchiotto vestito da aviatore, il libro sulla Grande Corsa del 1908, presentato dall’autore (che ho contestato perché non parlava mai di Scarfoglio e dell’auto italiana che, ufficialmente, giunse terza ma che secondo storici molto accreditati fu la vincitrice effettiva della New York-Parigi). Anchorage ha case basse con giardini curati, senza siepi o staccionate. D’intorno, una corona regolare di monti seminnevati, che scendono verso un oceano grigio e sereno. Al sole si stava benissimo, poi ha cominciato a venir di traverso un vento tagliente e freddo. Vorremmo fare un giro turistico in aereo oppure con il catamarano, chissà se domani ci sarà tempo e modo. Siamo in America, nel bene e nel male: è il paese più ricco e potente del mondo, la domenica non si lavora. Ma ci sono molti appassionati di auto storiche, la loro benevolenza sarà indispensabile. I supporti del motore di Vagabunda hanno proprio bisogno di una sistematina. E se poi volessimo cambiare un semiasse, niente paura: il pacco dei ricambi è arrivato e possiamo scialare anche con cuffie e candele, spinterogeni e manicotti.