Attenti al mango!

Lahore - Multan
28/09/1997

Che caldo, che dolori di pancia! Sara’ stato il mango squisito mangiato in eccesso ieri sera, sara’ stato quello di stamattina a colazione: fatto sta che lo stomaco e’ andato in subbuglio e l’ho seminato per mezzo Pakistan. Due tratti veloci, guida Fabio, netti senza storie. Vagabunda ormai non ha piu’ paura di nulla. Io invece mi vomito l’anima. Sosta pranzo in una specie di stazione di servizio dove i camionisti, nelle ore piu’ calde, si fermano a riposare. Mi stendo anch’io su certe reti di stracci e, se non ci fosse da ripartire, rimarrei li’ fino a sera. Mi impegno a guidare l’ultimo tratto, con stoico quanto inutile senso del dovere. Oltre tutto, il parcheggio e’ situato in un campo lontano dall’Holiday Inn. Occorre attendere la navetta, portarsi dietro i bagagli che mai come oggi mi sono sembrati pesanti. Entro nella stanza vacillando e piombo sul letto. Ci rimango 14 ore filate, esanime. Il mango, signori miei, e’ buono e fa bene. Ma chi ne abusa corre il rischio di restare qui a Multan, profondo Pakistan. Dove gli alberghi non hanno parcheggi.