Guai a scoprirsi

Isfahan - Hamadan
05/10/1997

Scorrevole galoppata lungo i rettilinei di asfalto, neri e lucidi. Vagabunda si lancia allegramente, il motore canta che e’ una bellezza. Tutte le donne della carovana sono intabarrate in vestiti che non debbono lasciare scoperti troppi centimetri di pelle. Veniamo affidati al solito hotel periferico, lungo una specie di raccordo anulare. C’e’ pero’ la solita rappresentanza del turismo di Stato, Riappare la donna che ci sta dietro fin dall’ingresso nel paese. Parla un fluente italiano, trova tutte le giustificazioni per spiegarci la necessita’ delle donne di indossare i veli fino al tallone, di essere sottomesse. A noi sembra una condizione da Medioevo. Ma ribatte dicendo che in Iran le doone hanno fatto progressi incredibili negli ultimi anni: lavorano, vanno all’universita’, possono dipingersi le unghie, truccarsi gli occhi, avere normali rapporti di lavoro come quello di adesso con noi, stranieri, cristiani, maschi. Sara’. Bisogna calarsi nelle realta’ degli altri per capire le cose. Mai affidarsi alla prima impressione. Chi avrebbe scommesso su Vagabunda vista a Pechino?