Come Pinocchio, mi brucio i piedi

01/07/2016

La giornata del massimo riposo a Kazan é cominciata con una ventina di concorrenti attorno a una sorta di brigante russo che assegnava a ciascuno l'indirizzo di un'officina dove fare le riparazioni (meccanici ufficiali già impegnati, nessun affidamento su di loro..). "Chi ha bisogno soltanto di una saldatura?", ha chiesto Rasputin. Mi sono fatto avanti solo io, ho ricevuto un pezzetto di carta con un indirizzo. Sono schizzato via, ho preso un taxi, l'ho seguito in macchina e sono arrivato subito da Aleksandr. Nelle tre ore buone che sono rimasto da lui saranno passate almeno altre dieci auto del rally, ma Ale mi aveva preso a benvolere e si é ostinato, oltre alla saldatura, a sistemare praticamente tutta la Giulia, con gli altri che sbuffavano nell'attesa. Ha ricostruito di sana pianta una serie di pezzi, compresa la testina della direzione, bravissimo. Mentre stava fissando alla scocca il duomo dell'ammortizzatore che s'era dissaldato, qualche scintilla deve essermi finita sulle scarpe da ginnastica che hanno cominciato a fumare. Ho rischiato di fare la fine di Pinocchio che si brucia i piedi e il buon padre putativo gliele rifà. Il mio Geppetto russo non mi ha dato - come nel racconto - le tre pere della sua colazione, ma le gambe alla Giulia le ha praticamente rifatte.

Nel pomeriggio finalmente un po' di turismo. C'é da vedere il Cremlino che merita veramente la visita e non per niente rientra nei siti dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'umanità. Straordinaria la vicinanza della chiesa ortodossa con la moschea. Curioso l'armamento dei Tredicine di Kazan che nel retro del furgoncino hanno installato la macchina per fare i caffè. La città é proprio bella, con una parte antica, una parte zarista molto opulenta, una parte infine moderna. Grandi viali, grandi parchi. La confluenza di due fiumi, Volga e Kazanka, la fa somigliare alle grandi capitali europee. Insomma, ti ci senti un po' a casa.

Notizie del rally, poche. Grandi lavori, stanno rientrando molti dei concorrenti che si erano attardati per gravi problemi di motore. Noi siamo al sedicesimo posto assoluto, terzi di categoria, primi degli italiani. E, soprattutto, conserviamo la medaglia d'oro (solo in 18 su 57 nella categoria Dopoguerra). Domani si ricomincia, ma la Giulia potrà difendere bene le posizioni. Ha le scarpe nuove...