2000km durch Deutschland 1997

19/07/1997

Bitte lächeln

Una spedizione italiota in piena regola. Bisarca da Roma con le mie due Aurelia (una è per mio fratello Sandro e mia cognata Carla), i Longo, i Galli, i Ferri, Tonino e Vera Camilli, Farci con la sua tuta giallo-canarino. Agguerritissimi e intenzionati a spopolare. Soprattutto intorno al chiosco Geldermann, uno degli sponsor che spilla uno spumantino che va giù come acqua. Ci facciamo amico il gestore e a ogni arrivo ci aspetta un ben di Dio. La gara è bella, nel senso dei paesaggi, dei fantastici hotel (a parte l’acqua minerale che viene centellinata e costa carissima), delle cene, della gente. Tecnicamente, una barzelletta. Alle partenze e agli arrivi sistemano due fotocellule a una dozzina di metri di distanza, una ragazza le attraversa a piedi e stabilisce il tempo da ripetere, con i secondi spezzati. Basta programmare i Ghibli e il gioco è fatto. Però siamo duecento concorrenti e quelli che fanno il netto si trovano sempre… Serve continuità e così al terzo giorno noi ci ritroviamo primi in classifica, Camilli secondo. Alla vigilia della conclusione, la beffa: saranno conteggiati anche i controlli a timbro, nel senso che ci sono 50 punti per ognuno. L’ultimo giorno ce ne sparano più di trenta sulla tabella di marcia, il che significa che le anteguerra, con un bonus del cinque per cento, faranno un balzo in avanti. Insomma, Tonino finisce quarto, noi settimi. Ma vinciamo la classifica a squadre e un sacco di premi di categoria e raggruppamento. Concludendo, la spedizione del luglio ’97 fu divertente, imparammo cosa vuol dire organizzazione tedesca (un cartone a ciascuno da porre sotto la macchina per non sporcare…) e cosa significa “Bitte lächeln” (“Prego sorrida”, per avvertire che c’è una postazione fissa della polizia e se scatta il flash vuol dire che arriverà la contravvenzione…). Imparammo soprattutto quant’è difficile fare un assoluto in terra straniera.