Coppa Gran Sasso 2013

13/09/2013

Nemo propheta…

E anche stavolta siamo riusciti a non vincerla, 'sta benedetta Coppa Gran Sasso...E dire che l'abbiamo persa proprio sotto casa, a Tussio. Quarti assoluti, con fratello Sandro ai pulsanti; ma secondi nella classifica "vera", quella che tiene conto dei coefficienti legati all'età delle macchine. Noi con la Fiat 1.100-103 vecchia di sessant'anni, i vincitori Antonetti-Celi (comunque bravissimi) a bordo di una Renault 5 turbo del '91. Gildo de Rubeis, patron delle Antiche ruote aquilane e nostro benamato compaesano, si é dannato l'anima per il successo di questa manifestazione che ti fa godere nel profondo l'Abruzzo aquilano, di sicuro uno dei posti più belli del mondo (per non parlare della succulenta enogastronomia). La gara ha voluto toccare - come nelle edizioni storiche degli anni '30 -tutte le province abruzzesi e così nel giro di mezz'ora siamo passati dai tremila metri del maestoso Gran Sasso agli azzurri litorali dell'Adriatico; e poi ancora su, verso la Piana de' Navelli con la prova lungo le inebrianti Svolte di Popoli (noi secondi assoluti in questa speciale e premiati a parte). Purtroppo ho sbagliato a contare di un secondo sotto Tussio e così la vittoria é sfumata ancora una volta. Polemiche per un controllo segreto (chi é riuscito a timbrare sul lungomare affollato é poi arrivato in ritardo al successivo controllo orario. Salomonica la decisione di abolirli entrambi, timbro e CO) e rimostranze per qualche penalità affibbiata a fine gara. L'anno prossimo andrà meglio. Soprattutto per noi, si spera.