Com'e' Salonicco?

Istanbul - Tessalonica
11/10/1997

Si parte da Istanbul. La bronzina si fa subito sentire e ci fa capire che non andremo lontani. Si rompe pure la cinghia. Cerchiamo di non superare i 1.500 giri, la discesa ci fa rifiatare. Ma il rumore aumenta, il lavoro nell’officina turca non e’ servito a molto. Due ore di attesa per il carro-attrezzi che, dopo, corre come un forsennato verso la frontiera. Theo e’ amico del presidente dell’Elpa, l’Aci greca. Li’ non avremo problemi. Ma bisognera’ pure arrivarci. Alla frontiera, perdo il passaporto. Un colpo di vento - scopriremo dopo ore di impazzimento – l’ha fatto finire nell’interstizio delle rotaie del truck. Sul carro dell’assistenza greca carichiamo anche la Allard maltese. Fabio al solito va avanti per officine e timbri. Ma non prende la tabella di marcia, chissa’ che si timbrera’? Tempo massimo consentito, 22,33. Arrivo che la trimurti dell’organizzazione sta cenando. Ci appioppano cinque ore di ritardo. Stavolta sara’ difficile farcele togliere. Mi sono fatto dodici ore di truck. Com’e’ Salonicco?