Sul Fiume Giallo neri di carbone

Yinchuan - Lanzhou
09/09/1997

Alla prima sosta Ciriminna ci prepara il caffè con la moka. Fabio, portato via ieri da una macchina della polizia che l’ha scaricato davanti a un ufficio postale (“I need a stamp”, aveva detto lui, intendendo che doveva timbrare…) viene apostrofato dai marshall: “Lei non accetti più passaggi dagli sconosciuti”. Campagne, poi deserto con tanta sabbia e il grande Fiume Giallo. Sosta in un punto panoramico. Compro quattro bottiglie d’acqua ma me ne danno solo tre. “No! Ne voglio quattro” e provo a pagare quattro yuan. Non c’è niente da fare. Mi incazzo, vado da Fabio, “vediamo se a te le danno”. Niente da fare, gli tirano dietro i soldi. Mi ero sbagliato, gli stavo offrendo 4 centesimi invece di 4 yuan…Scavalcata la vetta troviamo Selci fermo a farsi gli spaghetti. Gli facciamo compagnia. Negli attraversamenti cittadini, moltitudini sterminate di persone contente, scolaresche che ci tirano fiori. In un paese di carbonari, tutti che vogliono toccarci e stringere la mano. Noi, con le magliette bianche e la macchina uguale, siamo ridotti come Gasperino il carbonaro. Ma ne valeva la pena.