Yak, cammelli e una stanza da paura

Koko Nor - Golmud
12/09/1997

Intirizziti dal freddo pungente e dalla pioggia che per tutta la notte ha squassato le tende, abbiamo lasciato all’alba il campo nei pressi del lago Koko Nor e siamo saliti fino ai 3.750 metri del passo che immette nello sterminato deserto del Qinghai. Dopo la montagna, tutta la strada si è ridotta a due rettilinei che, in 300 km, ci hanno portato a Golmud, un tempo città carovaniera, oggi base dei camion che hanno come destinazione quest’angolo sperduto nei deserti. Compaiono le prime moschee, si vedono mandrie di yak e cammelli. Spunta gente dal nulla assoluto e senza che, a vista d’occhio, ci sia una casa d’intorno. Solo cantieri lungo la strada per riparazioni sommarie, che complicano il compito dei piloti. Uno dei quali, Herman the German che guidava la La France del 1907, è giunto ieri sera al campo semi-assiderato. Mentre il suo connazionale Josef Feit, che corre con un Maggiolino cabrio del ’67 carico fino all’inverosimile, aveva cominciato a suonare la fisarmonica…